Ciò che muove l’economia sono le innovazioni. È possibile finanziare questi progetti in modo efficiente? Quali figure professionali possono aiutare questo tipo di imprese? Il Venture Capital – chiamato anche fondo di Venture Capital e traducibile in capitale di ventura – è una forma d’investimento ad alto rischio, in quanto orientata a finanziare startup innovative di svariato genere.

I fondi di venture capital, sebbene finalizzati a raccogliere fondi, sono un indicatore dello stato di salute di un ecosistema dell’innovazione.

Le startup hanno difficoltà a trovare finanziamenti. Per questo motivo, spesso ricorrono a fonti alternative. Queste fonti devono essere adeguate alla fase di sviluppo dell’azienda. Il venture capital è un tipo di finanziamento in equity. Questo tipo di finanziamento è rivolto a startup in fase di crescita.

 

Di cosa si tratta?

È indubbio che i capitali provenienti da Venture Capital siano fondamentali nelle prime fasi del ciclo di vita dell’impresa – ossia quando si inizia la parte di commercializzazione.

Si stima che più dell’80% del capitale investito dai Venture Capitalist vada nella costruzione dell’infrastruttura necessaria per far crescere il business (investimenti per la manifattura, marketing & sales) e il business plan.

Il venture capital è un investimento a breve termine. L’obiettivo è far crescere la startup e renderla appetibile per un’acquisizione. La startup può essere venduta a una corporazione o a una società di public equity.

Ciò significa che il Venture Capitalist – colui che si occupa di valutare le imprese da supportare – acquisisce una quota dell’idea dell’imprenditore e la coltiva per un breve periodo di tempo. Poi ne trae il maggior beneficio tramite un exit dall’investimento.

In poche parole, i VC riempiono lo spazio tra le fonti di capitale per l’innovazione (società, forme di governo, ecc.) e le forme più tradizionali di risorse di capitale. Per farlo in modo efficiente, sono necessarie alcune cose. Innanzitutto, il Venture Capital fornisce un rendimento soddisfacente del capitale per attrarre fondi di private equity. In secondo luogo, devono garantire un rendimento soddisfacente per i partecipanti. In terzo luogo, i VC devono possedere idee innovative e di qualità per generare ritorni monetari significativi per gli imprenditori.

 

La vera sfida è dunque ottenere in modo costante un ritorno superiore sugli investimenti rischiosi legati ai progetti d’impresa.

 

Idealmente, questo ritorno, dovrebbe rientrare tra il 25% e il 35% annuo.

La domanda fondamentale che bisogna porsi è: come fanno i Venture Capital ad accontentare le aspettative dei loro investitori mantenendo comunque un livello del rischio accettabile?

La risposta risiede nel profilo di investimento e nel modo in cui verrà strutturato ogni accordo.

 

Il mito che si è andato a sviluppare è che i Venture Capitalist investono in idee valide e persone valide. La realtà è che i Venture Capitalist investono in valide imprese.

 

In cambio di un finanziamento di uno o due anni per l’avvio di una determinata azienda, i Venture Capitalist si aspettano un rendimento del capitale dieci volte maggiore nei dieci anni successivi. I fondi, infatti, sono strutturati in modo tale da garantire ai soci un profitto vantaggioso. In generale, i venture capitalist sono favorevoli a restituire il capitale di tutti gli investitori prima del rialzo.

Tuttavia, il fondo copre il budget annuale dell’investitore – 2% o 3% del capitale totale della pool. Questa viene trattata come una commissione di gestione indipendentemente dai risultati.

Il vero lato positivo però risiede nel portfolio. L’investitore otterrà tra il 70% e l’80% dei guadagni, mentre il Venture Capitalist il rimanente 20% o 30%.

L’ammontare del capitale che ogni partner riceve oltre al salario è in corrispondenza alla crescita totale del valore del portfolio e dalla quantità di capitale che viene gestito da ogni partner.

 

I vantaggi per gli imprenditori

Gli imprenditori non dispongono quasi mai dei fondi necessari per finanziare il loro progetto. Molti di loro vedono il rischio di dar vita al proprio business e decidono di non attingere al capitale personale. Altri riconoscono di non possedere tutte le qualità o le skills necessarie per far fruttare la loro idea. In linea di massima, tutti loro riconoscono che il vantaggio nelle compagnie è limitato dal metodo di distribuzione di fondi regolato dalle istituzioni. Con il Venture Capital, tali limiti non esistono.

Capendo in modo in cui i Venture Capital funzionano, gli imprenditori possono mitigare i rischi ed accrescere i loro potenziali tornaconti. La chiave è infatti quella di proporre un buon team e una solida struttura manageriale in diversi campi industriali piuttosto che proporre una buona idea senza valide fondamenta.

 

È dunque fondamentale attenersi alla seguente lista per essere sicuri di avere le caratteristiche necessarie per interessare i Venture Capitalist:

  • I membri del team sono in un numero sufficiente e tutti altamente qualificati per il ruolo che ricoprono;
  • La posizione di ognuno è adeguata (CEO, CFO, VP of R&D, tecnico ecc);
  • La possibilità di assegnare ad ogni membro del team dei compiti perfetti per la sua esperienza in modo da accrescere la credibilità, la qualità dei servizi e rendersi accattivanti per i VC;
  • La volontà di accettare i rischi;
  • L’abilità di vendere le proprie qualità e il proprio potenziale assieme al progetto innovativo che si vuole sviluppare.

 

Coloro che soddisfano queste caratteristiche avranno un vantaggio nel momento della negoziazione.

Il candidato ideale dovrà anche fornire un track record di successo, preferibilmente con dei riferimenti a passate IPO (initial public offering). Questa è un’ottima caratteristica di fiducia per il Venture Capitalist, il quale (o la quale) guarderà anche al successo e alla credibilità della persona che sta dietro al progetto stesso.

La persona che dà il via al business è raramente chi la riesce a sviluppare. Così come quest’ultima persona è raramente chi riuscirà a gestire una compagnia di carattere importante. Ciò vale a dire che è improbabile che il fondatore sarà la stessa persona che si occuperà di rendere la compagnia pronta al pubblico.

 

Un riassunto sul processo

Quando si costituiscono i fondi di Venture Capital, essi devono a loro volta raccogliere capitali, rivolgendosi in prevalenza ai cosiddetti fondi istituzionali, come le fondazioni bancarie, gli enti previdenziali, enti pubblici territoriali, le assicurazioni e le banche.

Solo quando, sulla base del proprio business plan, il Venture Capital raggiunge l’obiettivo di raccolta, potrà iniziare ad operare. Ciò in funzione del suo focus di investimento, che può precisare i confini sia rispetto ai settori di interesse, sia rispetto alla fase di vita della società in cui si interviene. O ancora rispetto all’importo massimo (o minimo) di capitale che può essere conferito nella singola operazione.

Quando Venture Capital investe, acquisisce azioni della società. Inoltre, a seconda dei casi, aiuta la start-up a livello operativo, fornendo competenze manageriali, tecniche e relazionali che la portano a migliorare.

Alternativamente, aspetta che cresca per fare la sua exit dall’investimento.

Di base, i tre aspetti che convincono il VC all’investimento sono: un team solido e competente; un mercato di riferimento ampio; un prodotto/servizio che abbia già vantaggio competitivo.

 

Limited partner (LP) vs General Partner (GP)

Sotto un aspetto leggermente più tecnico, il fondo di Venture Capital è generalmente composto da Limited PartnersGeneral Partners. I primi sono investitori istituzionali associati ad eventuali family office, holding, fondi sovrani, HNWI. In pratica sono loro che finanziano il progetto. Questi ultimi sono le persone fisiche che gestiscono il fondo stesso. Non è escluso che una persona fisica General Partner sia anche investitore (cioè Limited Partner) del fondo.

…Approfondiremo questo aspetto – e molti altri – nei prossimi articoli!

 


 

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